sabato 27 ottobre 2007

Notte di Montalcino

Sono le due di notte. Sono a Montalcino con mio cognato James, un brav'uomo, molto english man aliean. Qui domani ci sarà la sagra del tordo e si mangerà bene.
Un brunello riserva 1997 ieri mi ha dato il benvenuto dal mio amico Roberto e mi ha ricordato l'annata, l'amore caldo di Francesca e il desiderio umido di Ombretta.
Fu un'estate di musica, di jazz e di blues. Accarezzavo il dorso dei poggi in Val d'Orcia con la mia mini K2 del 1971. Che macchina ragazzi! Un Go Kart! La mia schiena era sempre accriccata ed io per porvi rimedio andavo spesso a San Cascian dei Bagni e mi mettevo ammollo nelle vasche d'acqua calda. Ricordo di Bagno Vignoni, di quando mi tuffai in mezzo metro d'acqua di ritono da Perugia, dove la lunga notte di musica jazz mi aveva inebriato. Fu l'anno in cui ospitai a casa mia Cornelius, un irlandese impavido ma casinista.
Questa notte Montalcino è serena e felice. L'impressione è che non ci sono molti turisti venuti per la festa e questo rende il paese ancora più intimo.
Al Kaffeina si sta bene, anche se gli strilli dei contradaioli a volte urtano con la pace e la tranquillità del contesto, ma Alice e Renata sono di molto intelligenti e sanno che le corde vocali sono soggette ad usura, quindi pazienti attendono che l'onda dei decibel facciano il proprio corso.
Questa notte bisogna rimettere indietro gli orologi per via dell'ora legale e quindi dormiremo tutti un'ora in più.
Buona notte

Nessun commento:


letture

  • Cent'anni di solitudine - Gabriel Garcia Marquez
  • Jubiabà - Jorge Amado
  • I soldi devono restare in famiglia - Alan Elkann
  • Everyman - Philip Roth
  • Il mio nome è Rosso - Orhan Pamuk

archivio